Chi sono

Ciao. Il mio nome è Nescio Nomen, uno pseudonimo che mi son scelto nel 2020. Nei giorni che hanno preceduto la pandemia ho scoperto, grazie a una mia amica, la street poetry leggendo i versi e i pensieri di un gruppo di anonimi poeti romani noti come i Poeti der Trullo. Sono sempre rimasto affascinato dalla potenza e immediatezza dei messaggi veicolati dai graffiti e arti visive di artisti considerati troppo spesso deturpatori delle città e vedere quegli stessi contenuti tradotti in rime, con un linguaggio molto simile al parlato romanesco mi ha conquistato. L'uso di questo gergo credo renda fruibile a tutti ciò che è sempre stata considerata la più alta forma di scrittura: la poesia. Così, in modo assolutamente naturale, la mia mente ha provato a elaborare quelli che erano e sono i pensieri e le riflessioni ed è iniziata la mia storia.

Cos'è poesia?

Poesia è comunicare un'emozione, un pensiero, una riflessione facendo sì che il lettore se ne senta vestito, circondato, investito. Poesia è sondare nei pensieri più intimi catturando quelle sensazioni proprie dell'essere umano. Poesia è urlare il taciuto, traslarsi in una diversa dimensione, in un mondo parallelo dove i rapporti umani vengono epurati dai compromessi a cui, ogni giorno, decidiamo di sottostare o siamo in qualche modo costretti ad adattarci. Poesia è lasciar parlare l'Io senza mettergli freni. Poesia è un titolo che può essere dato solo dal lettore. Solo lui può dire se quel pensiero appena letto se lo sente cucito addosso, se ha aperto una breccia nel proprio raziocinio per costringerlo ad una riflessione, se lo ha fatto sentire un po' meno solo leggendo che anche altri hanno vissuto un'esperienza intima che ha tenuto per sé.

Perché Nescio Nomen?

Le ragioni son più d'una e ora cerco di spiegartele.
Sono una persona estremamente riservata e introversa. Le sensazioni le ho sempre vissute come torrenti che scavano la roccia, che s'insinuano in ogni dove senza alcuna possibilità di fermarle. Esteriorizzarle è un processo che però ho vissuto e vivo con difficoltà. Nescio Nomen è la mia interfaccia, una sorta di "paravento" che mi permette di esprimermi senza dover dar conto a nessuno sul perché.
Nella società dell'immagine il pensiero e il suo fulcro viene ad essere secondario. A parer mio si dà troppa importanza a chi sei in senso strettamente fisico o di come appari con giudizi spesso sommari dettati da stralci di vita ed episodi perdendo il senso più profondo del "chi sei?". Questo è il mio tentativo di ridare la priorità al pensiero stesso. Non mi piace chi vuol ad ogni costo fare il personaggio e quindi esco di scena come carne e ossa per lasciar parlare ciò che penso e sento. Forse la reputerai una scelta anacronistica ma, visto che ho deciso di lasciar parlare il mio Io, questa è la mia scelta.
Mi piace vedere le reazioni alla lettura dei miei pensieri per quella che è. Ci sono delle circostanze in cui ho scritto per determinati eventi e chi era al tavolo non sapeva chi fosse l'autore. Leggere nello sguardo del lettore quell'attenzione, quel guizzo, quel vestirselo addosso è la più grande soddisfazione che ho provato e provo. Sarà un vezzo narcisistico ma provo piacere e, quando accade, mi riempie di gioia e d'orgoglio.
Mia madre, per esprimere la più totale aberrazione e lontananza da atteggiamenti che non le parevano consoni, era solita dire che "pareva il figlio di Nessuno". Visto che in questo luogo l'apparenza mi son ripromesso di lasciarla fuori dalla porta, do voce proprio a quel figlio di Nessuno quello che dice quello che gli passa per la testa senza peli sulla lingua. Ogni pensiero e riflessione (come questa presentazione del resto) è scritta di mio pugno cercando di vivere quel momento con autenticità. Una cosa ci tengo a dirtela! "Senza peli sulla lingua" non vuol dire offendendo a destra e a manca da dietro un paravento. Il significato che gli do è "esprimendo con tutta la forza che ha, il mio pensiero" ben sapendo che non sin detentore di verità assolute come ogni essere umano..

Chi sono nella realtà?

Sono una persona qualunque di mezza età che potresti incontrare al bar, al supermercato, sulla metropolitana. Ho la passione per la musica(soprattutto rock e metal) che sa trasmettermi un'emozione...e per i riff di chitarra elettrica. Non la suono ma ascoltando alcuni pezzi mi fanno vibrare fino a scendere o salire nei miei più intimi fiordi. Sono i miei viatici migliori per far parlare l'Io e farlo esprimere. Mi son spesso ripromesso di iniziare a suonare e chissà...non è mai troppo tardi. Amo i libri che sanno stuzzicarmi o coinvolgermi. Che sia un manuale, un romanzo, una raccolta di racconti o una silloge l'autore deve riuscire a solleticarmi la curiosità o farmi sentire parte della sua opera. Non faccio un elenco di titoli in quanto la scoperta è un viaggio personale e anche gli errori son un momento di crescita personale. Vai in libreria e lasciati catturare dalla copertina, dall'incipit, dalla trama, da un tema che senti tuo. Non affidarti alle sole recensioni che in alcuni casi sono a pagamento, e quindi hanno di per sé una tesi da portare avanti, e in altri son di coloro che hanno che non son stati conquistati da quel libro per il tema o per il momento in cui questo si son trovati a leggerlo.

Perché l'infinito?

Quante volte ti è capitato di leggere un'aforisma? Credo centinaia di volte come a me. Scorrendo il feed sul tuo social preferito, guardando gli stati e le storie sulle app di messaggistica o chissà dove. Ho voluto associare Nescio Nomen all'infinito proprio per un'aforisma che ha lasciato il segno:

"Non accontentarti dell'orizzonte. Cerca l'infinito."

Jim Morrison

Questo è il senso più vero di Nescio Nomen. Cercare ed esprimere l'infinito che c'è in ognuno di noi e nella fattispecie di me. E quando ho deciso di aprire una pagina sui social e cercavo un immagine che rappresentasse questo dialetto l'infinito reputavo fosse ciò che più lo rappresentasse. A dir il vero pensavo che questa vena non durasse molto e così ho vissuto alla giornata. Piano piano mi son dovuto ricredere e, alternando momenti di pubblicazione giornaliera con momenti di silenzio, mi trovo ad aver scritto più di quello che era nelle mie più rosee aspettative. Questo è per me l'infinito di cui Jim Morrison parla e dunque mi do una pacca sulla spalla quando ho deciso di utilizzare questo logo che sento sempre più mio.

Se sei giunto fino a qui nella lettura di chi sono ti ringrazio e spero di non averti tediato. Se vorrai seguirmi in questa avventura ti lascio i miei canali social su cui sono attivo. Spero di trovarti tra coloro i quali mi apprezzano e mi commentano. Non è retorica. È il mio più sincero auspicio.